mercoledì 25 febbraio 2015

"...Eppure era lo stesso mare, lo stesso cielo: ma non sarebbe mai stato lo stesso paese."

Paule Constant, Confidenza per confidenza 

Perché il posto in cui ci sentiamo a casa quasi mai è un luogo fisico e più spesso un luogo della mente o dell'anima, un anelito, un ricordo, una nostalgia.


"Keepers of private notebooks are a different bread altogether, lonely and resistant rearrangers of things, anxious malcontents, children afflicted apparently at birth with some presentimento of loss."

Joan Didion, On keeping a notebook

venerdì 9 agosto 2013

Il tempo perenne del viaggio



Quando ero piccola immaginavo l'estate come un tempo lungo e dilatato, caldo e indolente, il tempo della non scuola, delle vacanze, delle giornate intere da trascorrere coi genitori.


Quando sono diventata grande ho iniziato a pensare l'estate come il tempo del viaggio, non più lungo e dilitato, sicuramente meno indolente e molto breve. L'estate era il viaggio e la sua preparazione. Un viaggio lungo per lidi lontani ha sempre  bisogno di essere pensato e preparato, il viandante ha bisogno di pensarsi e predisporre la sua mente a raccogliere immagini, odori, sapori, sensazioni di cui fare scorta per quando dovrà affrontare giorni difficili. 


Ora inizio a pensare che il viaggio è sempre. Non è l'estate, è di nuovo un tempo lungo e dilatato, è un tempo perenne e l'indolenza dipende solo da noi.

Mi piace chiudere con una frase di Claudio Magris:  

"il viaggio più affascinante è un ritorno, un’odissea, e i luoghi del percorso consueto, i microcosmi quotidiani attraversati da tanti anni, sono una sfida ulissiaca".

martedì 16 luglio 2013

Simone, Stendhal e le donne

Simone De Beauvoir su Stendhal e sulle sue eroine:
"Queste donne, molto semplicemente, sono vive; sanno che la fonte dei valori autentici non è nelle cose esteriori, ma nei cuori: e ciò crea il fascino del mondo che abitano: ne scacciano la noia per il puro fatto che vi sono presenti con i loro sogni, i loro desideri, le loro gioie, le loro emozioni, le loro invenzioni. La Sanseverina, questo <<spirito attivo>>, teme la noia più della morte. Languire nella noia, dice, <<significa impedirsi di morire, non vivere>>; è << sempre appassionata da qualche cosa, sempre attiva, e anche allegra>>. Incoscienti, puerili o profonde, gaie o gravi, audaci o segrete, rifiutano tutto il greve sonno in cui sprofonda l'umanità. E queste donne che hanno saputo difendere la loro libertà, quando incontrano un oggetto degno di loro possono giungere attraverso la passione fino all'eroismo; la loro forza d'animo, la loro energia esprimono la selvaggia purezza di un totale abbandono".

Come Clelia Conti, che "...  sembra sempre distante <<o per disprezzo di ciò che la circonda, o per rimpianto di qualche lontana chimera>>", o Mme De Renal, che "...è senza ipocrisia; ha conservato un cuore generoso, capace di emozioni violente, ha il gusto della felicità; dall'esterno si avverte appena il calore di questo fuoco che cova in lei, ma basta un soffio perché arda tutta".

Conosco molte donne così. Le più vere, le più libere.

How to walk away

Un articolo interessante sull'importanza di essere sinceri con se stessi quando i progetti in cui abbiamo creduto non vanno proprio come dovrebbero.

martedì 25 giugno 2013

I pantaloni degli uomini e le gambe delle donne


Mi piacciono i pantaloni eleganti degli uomini, le pieghe che fanno quando le gambe si muovono, il loro sembrare leggeri...mi piacciono le gambe delle donne, la loro verticalità sui tacchi. Mi piacciono gli abiti estivi, le borse e le scarpe che esaltano i colori di unghie smaltate. 
Mi piace l'odore del caffè quando passo davanti ai bar, mi piace soffermarmi ad osservare i movimenti  del barista, vederlo destreggiarsi dietro al balcone, mi piace la gentilezza e la premura di chi ricorda i miei gusti.
Mi piacciono le palme e le ombre corte, i palazzetti eleganti e le facciate scrostate.
Mi piacciono le vetrine e i bistrot, i tavoli apparecchiati in attesa. Mi piacciono le sedie colorate e i fiorai all'angolo, accanto alle edicole.
Mi piace camminare e sentirmi una fra tanti.
Mi piace alzarmi la mattina sapendo che vedrò tutto questo, fa sembrare la vita più facile.

domenica 16 giugno 2013

Tre...come i mesi dell'estate.

Voglia di partire...bisogno di andare, di camminare, calpestare, vedere, odorare, toccare.
Bisogno di andare ma poi tornare e poi ancora partire, fermarsi a guardare, indugiare, pensare. Bisogno di fare, costruire, progettare.
Bisogno di estate, di aria fresca, leggera, di mare, sabbia, cocomero, ombrellone e occhiali da sole.

Tre titoli:

- "Discorso sull'origine e i fondamenti della diseguaglianza tra gli uomini", J.J. Rousseau
- "Alla ricerca del tempo perduto", Marcel Proust
- "Filastrocche in cielo e in terra", Gianni Rodari

Buon inizio.

giovedì 13 giugno 2013

Quasi estate. Nostalgia del tempo andato, di quello perso, di quello che non basterà mai.
Un sapore dolce in bocca e un senso di leggerezza ripensando alle estati in cui il tempo era un'entità astratta, infinitamente dilatato com era. 
Il dondolo nel cortile, la brezza leggera e fresca di estati infinite, i sogni...

Compilo la lista minima dei libri da leggere durante quest estate, coltivando il sogno di ritornare allo slow living (a Masafuera siamo idealisti, che ci volete fare).

Un classico, un saggio, un libro che ha atteso troppo. E tanti articoli e riviste che hanno atteso fin troppo anche loro.

1. Gustave Flaubert - Madame Bovary 
2. Tony Judt - Le rimozioni del '900
3. Don De Lillo - Underworld


http://www.youtube.com/watch?v=AfxZe5khpAU