venerdì 9 agosto 2013

Il tempo perenne del viaggio



Quando ero piccola immaginavo l'estate come un tempo lungo e dilatato, caldo e indolente, il tempo della non scuola, delle vacanze, delle giornate intere da trascorrere coi genitori.


Quando sono diventata grande ho iniziato a pensare l'estate come il tempo del viaggio, non più lungo e dilitato, sicuramente meno indolente e molto breve. L'estate era il viaggio e la sua preparazione. Un viaggio lungo per lidi lontani ha sempre  bisogno di essere pensato e preparato, il viandante ha bisogno di pensarsi e predisporre la sua mente a raccogliere immagini, odori, sapori, sensazioni di cui fare scorta per quando dovrà affrontare giorni difficili. 


Ora inizio a pensare che il viaggio è sempre. Non è l'estate, è di nuovo un tempo lungo e dilatato, è un tempo perenne e l'indolenza dipende solo da noi.

Mi piace chiudere con una frase di Claudio Magris:  

"il viaggio più affascinante è un ritorno, un’odissea, e i luoghi del percorso consueto, i microcosmi quotidiani attraversati da tanti anni, sono una sfida ulissiaca".

martedì 16 luglio 2013

Simone, Stendhal e le donne

Simone De Beauvoir su Stendhal e sulle sue eroine:
"Queste donne, molto semplicemente, sono vive; sanno che la fonte dei valori autentici non è nelle cose esteriori, ma nei cuori: e ciò crea il fascino del mondo che abitano: ne scacciano la noia per il puro fatto che vi sono presenti con i loro sogni, i loro desideri, le loro gioie, le loro emozioni, le loro invenzioni. La Sanseverina, questo <<spirito attivo>>, teme la noia più della morte. Languire nella noia, dice, <<significa impedirsi di morire, non vivere>>; è << sempre appassionata da qualche cosa, sempre attiva, e anche allegra>>. Incoscienti, puerili o profonde, gaie o gravi, audaci o segrete, rifiutano tutto il greve sonno in cui sprofonda l'umanità. E queste donne che hanno saputo difendere la loro libertà, quando incontrano un oggetto degno di loro possono giungere attraverso la passione fino all'eroismo; la loro forza d'animo, la loro energia esprimono la selvaggia purezza di un totale abbandono".

Come Clelia Conti, che "...  sembra sempre distante <<o per disprezzo di ciò che la circonda, o per rimpianto di qualche lontana chimera>>", o Mme De Renal, che "...è senza ipocrisia; ha conservato un cuore generoso, capace di emozioni violente, ha il gusto della felicità; dall'esterno si avverte appena il calore di questo fuoco che cova in lei, ma basta un soffio perché arda tutta".

Conosco molte donne così. Le più vere, le più libere.

How to walk away

Un articolo interessante sull'importanza di essere sinceri con se stessi quando i progetti in cui abbiamo creduto non vanno proprio come dovrebbero.

martedì 25 giugno 2013

I pantaloni degli uomini e le gambe delle donne


Mi piacciono i pantaloni eleganti degli uomini, le pieghe che fanno quando le gambe si muovono, il loro sembrare leggeri...mi piacciono le gambe delle donne, la loro verticalità sui tacchi. Mi piacciono gli abiti estivi, le borse e le scarpe che esaltano i colori di unghie smaltate. 
Mi piace l'odore del caffè quando passo davanti ai bar, mi piace soffermarmi ad osservare i movimenti  del barista, vederlo destreggiarsi dietro al balcone, mi piace la gentilezza e la premura di chi ricorda i miei gusti.
Mi piacciono le palme e le ombre corte, i palazzetti eleganti e le facciate scrostate.
Mi piacciono le vetrine e i bistrot, i tavoli apparecchiati in attesa. Mi piacciono le sedie colorate e i fiorai all'angolo, accanto alle edicole.
Mi piace camminare e sentirmi una fra tanti.
Mi piace alzarmi la mattina sapendo che vedrò tutto questo, fa sembrare la vita più facile.

domenica 16 giugno 2013

Tre...come i mesi dell'estate.

Voglia di partire...bisogno di andare, di camminare, calpestare, vedere, odorare, toccare.
Bisogno di andare ma poi tornare e poi ancora partire, fermarsi a guardare, indugiare, pensare. Bisogno di fare, costruire, progettare.
Bisogno di estate, di aria fresca, leggera, di mare, sabbia, cocomero, ombrellone e occhiali da sole.

Tre titoli:

- "Discorso sull'origine e i fondamenti della diseguaglianza tra gli uomini", J.J. Rousseau
- "Alla ricerca del tempo perduto", Marcel Proust
- "Filastrocche in cielo e in terra", Gianni Rodari

Buon inizio.

giovedì 13 giugno 2013

Quasi estate. Nostalgia del tempo andato, di quello perso, di quello che non basterà mai.
Un sapore dolce in bocca e un senso di leggerezza ripensando alle estati in cui il tempo era un'entità astratta, infinitamente dilatato com era. 
Il dondolo nel cortile, la brezza leggera e fresca di estati infinite, i sogni...

Compilo la lista minima dei libri da leggere durante quest estate, coltivando il sogno di ritornare allo slow living (a Masafuera siamo idealisti, che ci volete fare).

Un classico, un saggio, un libro che ha atteso troppo. E tanti articoli e riviste che hanno atteso fin troppo anche loro.

1. Gustave Flaubert - Madame Bovary 
2. Tony Judt - Le rimozioni del '900
3. Don De Lillo - Underworld


http://www.youtube.com/watch?v=AfxZe5khpAU








lunedì 29 aprile 2013

Aspettando Maggio...

Maggio è alle porte...pigro, lascia che a presentarlo siano i profumi...si lascia precedere, specialmente al mattino, da odori forti, forieri di spensieratezza e di leggerezza. Forse per questo la mattina è più facile alzarsi, più piacevole uscire, più piacevole perfino lavorare. E Roma non si nega. A nessuno. Mostra sfacciata la sua bellezza.
 
Le passeggiate che mi portano fino al lavoro si lasciano dietro boutiques e negozi che nascondono, per fortuna non troppo bene, gioielli preziosissimi...per oggi ne voglio svelare due:
 
-Libreria "L'Aventure": questo piccolo negozio in Via del Vantaggio ricorda la cameretta di un bambino. E' un posto accogliente e generoso, migliaia di titoli di fumetti, numerosi titoli francesi e belgi. Non a caso il proprietario è un timido e disponibilissimo signore francese capace di introdurre, con pazienza e passione, anche il lettore più digiuno nell'incantevole mondo del fumetto.
 
-"Cartonnage Legatoria" di Via dell'Orso: il posto della carta. Questo laboratorio è uno spazio che si trasforma, cambia con gli umori e la creatività della proprietaria. Alle pareti decine di tipi di carta...sarete costretti ad avvicinarvi e toccare con mano per accertarvi che non si tratta della trama di un tessuto. Avrete voglia di toccare, annusare, ascoltare tutto ciò che la carta ha da dirvi.

Bon voyage...

giovedì 11 aprile 2013

Salpando verso terre lontane


- Che poesia l'inizio di questo articolo: "Quando quindici anni fa Sepùlveda e il suo amico argentino Daniel Mordzinsky, fotografo, si guardarono negli occhi sorseggiando un mate sotto il cielo di Parigi e progettarono un libro sul Sud del mondo, sapevano perfettamente a cosa sarebbero andati incontro".

- Tutto potrebbe cominciare con un blog dal nome un po' esotico ed evocativo....Masafuera.


E' iniziata così. Un'idea di ormai quasi 3 anni fa, sviluppata come un fiume in piena di pomeriggio di fronte ad una tazza di tè (o almeno ricordo così, ma la memoria potrebbe giocare brutti scherzi inventando dettagli romantici). Un'idea portata avanti tutto questo tempo, non senza convinzione, ma neanche senza paura.
Scrivere un blog?! Un blog è uno spazio aperto, pubblico, non ci si può improvvisare come fanno tanti... si deve saper scrivere in modo impeccabile, avere cose interessanti da dire e farlo con uno stile originale, unico.

E così bisogna essere degli astri nascenti della letteratura per scrivere un blog.
O dei critici d'arte per parlare di pittura.
E, importantissimo, bisogna sempre sapere come andrà a finire prima di intraprendere qualcosa.

La paura frega. Paralizza. E' un'autodifesa contro il rischio che l'ignoto, la novità, possano minare la comodità dello status quo. Ma la comodità non fa scoprire, crescere, viaggiare, creare, sviluppare, sbagliare, andare lontano. L'ignoto, la novità, sì.

Ho scoperto invece che vale sempre la pena provarci, soprattutto se comporta uscire dalla comfort zone, spostare l'asticella un pochino più in là. Mas afuera.
Per questo ora siamo qui a dare forma concreta ad un'idea nata 3 anni fa, senza pretese ma solo con la voglia di fissare i nostri riferimenti estetici, artistici, letterari, le scoperte quotidiane, gli incontri, i pensieri e le riflessioni.

Ho usato il plurale, perché per Masafuera si salpa in due.

Bon voyage.