giovedì 11 aprile 2013

Salpando verso terre lontane


- Che poesia l'inizio di questo articolo: "Quando quindici anni fa Sepùlveda e il suo amico argentino Daniel Mordzinsky, fotografo, si guardarono negli occhi sorseggiando un mate sotto il cielo di Parigi e progettarono un libro sul Sud del mondo, sapevano perfettamente a cosa sarebbero andati incontro".

- Tutto potrebbe cominciare con un blog dal nome un po' esotico ed evocativo....Masafuera.


E' iniziata così. Un'idea di ormai quasi 3 anni fa, sviluppata come un fiume in piena di pomeriggio di fronte ad una tazza di tè (o almeno ricordo così, ma la memoria potrebbe giocare brutti scherzi inventando dettagli romantici). Un'idea portata avanti tutto questo tempo, non senza convinzione, ma neanche senza paura.
Scrivere un blog?! Un blog è uno spazio aperto, pubblico, non ci si può improvvisare come fanno tanti... si deve saper scrivere in modo impeccabile, avere cose interessanti da dire e farlo con uno stile originale, unico.

E così bisogna essere degli astri nascenti della letteratura per scrivere un blog.
O dei critici d'arte per parlare di pittura.
E, importantissimo, bisogna sempre sapere come andrà a finire prima di intraprendere qualcosa.

La paura frega. Paralizza. E' un'autodifesa contro il rischio che l'ignoto, la novità, possano minare la comodità dello status quo. Ma la comodità non fa scoprire, crescere, viaggiare, creare, sviluppare, sbagliare, andare lontano. L'ignoto, la novità, sì.

Ho scoperto invece che vale sempre la pena provarci, soprattutto se comporta uscire dalla comfort zone, spostare l'asticella un pochino più in là. Mas afuera.
Per questo ora siamo qui a dare forma concreta ad un'idea nata 3 anni fa, senza pretese ma solo con la voglia di fissare i nostri riferimenti estetici, artistici, letterari, le scoperte quotidiane, gli incontri, i pensieri e le riflessioni.

Ho usato il plurale, perché per Masafuera si salpa in due.

Bon voyage.

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